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Credito d’imposta ricerca e sviluppo più ricco

La Soluzione • 14 aprile 2021

Le maggiori aliquote introdotte dalla legge di bilancio 2021, infatti, si applicano retroattivamente già ai crediti 2020. Questa è l’interpretazione che si sta facendo strada in Agenzia delle entrate

Credito d'imposta ricerca e sviluppo più ricco. Le maggiori aliquote introdotte dalla legge di bilancio 2021, infatti, si applicano retroattivamente già ai crediti 2020. Questa è l'interpretazione che si sta facendo strada in Agenzia delle entrate che in tal senso si è espressa in qualche risposta (non ancora ufficiale) ai quesiti dei contribuenti. L'amministrazione sta dunque abbracciando un'interpretazione letterale-sistematica che emerge dal testo della legge, e che supera i numeri fondati sulle coperture finanziarie, implicando l'applicazione delle aliquote più elevate già dallo scorso anno, essendo chiaro l'intento del legislatore di “prorogare” con maggiorazione aliquote e tetti della precedente disciplina. Tutto nasce dalla manovra 2021 (art. 1, c. 1064, legge n. 178/2020) la quale ha esteso l'ambito temporale di applicazione dei crediti per ricerca e sviluppo ai periodi d'imposta 2021 e 2022 (o meglio, “per il periodo d'imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2019 e fino a quello in corso al 31 dicembre 2022”) incrementandone di fatto la misura. La norma in questione, nello specifico, nel prorogare al 2022, in misura potenziata, il credito d'imposta per ricerca, sviluppo e innovazione, estende con effetto retroattivo alcune importanti modifiche alla disciplina dell'art. 1 della legge n. 160/2019 (legge di bilancio 2020) allo scopo di statuire il perimetro applicativo dell'agevolazione. In particolare, la legge di bilancio 2020, nel testo in vigore fino al 31 dicembre 2019, si riferiva agli investimenti in attività di ricerca e sviluppo effettuati «a decorrere dal periodo di imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2014 e fino a quello in corso al 31 dicembre 2020» cioè, per i contribuenti con esercizio coincidente con l'anno solare, per i periodi d'imposta 2015-2020. La legge 160/2019, e il dm di attuazione Mise 26 maggio 2020, da un lato ha sistematizzato il credito d'imposta per ricerca e sviluppo (introducendo anche nuovi crediti d'imposta) e, dall'altro, ha limitato la valenza della precedente disciplina (art. 3 del dl n. 145/2013) al periodo d'imposta in corso al 31 dicembre 2019. La legge di Bilancio 2021, innestandosi in tale comparto, ha invece esteso l'ambito temporale di applicazione di questi crediti ai periodi d'imposta 2021 e 2022, incrementandone la misura. Con riferimento alle percentuali incentivanti 2021-2022, applicabili allo stock di investimenti (non più con metodo incrementale, a differenza della versione 2015-2019 dell'incentivo), la manovra 2021 contempla i seguenti potenziamenti rispetto alla versione 2020 del bonus: l'incremento del credito d'imposta per investimenti in ricerca e sviluppo dal 12% al 20% e un aumento dell'ammontare massimo di beneficio spettante da 3 a 4 milioni di euro; l'incremento del credito d'imposta per investimenti in innovazione tecnologica dal 6% al 10% e un aumento dell'ammontare massimo del beneficio spettante da 1,5 a 2 milioni di euro; l'incremento del credito d'imposta per investimenti in design e ideazione estetica dal 6% al 10% e un aumento dell'ammontare massimo del beneficio spettante da 1,5 a 2 milioni di euro; l'incremento del credito d'imposta dal 10% al 15% della misura dell'incentivo per investimenti in innovazione tecnologica finalizzati alla realizzazione di prodotti o processi di produzione nuovi o sostanzialmente migliorati per il raggiungimento di un obiettivo di transizione ecologica o di innovazione digitale 4.0 e un aumento, fermo restando il limite complessivo per l'innovazione tecnologica (ordinaria o maggiorata) di 2 milioni di euro. L'orientamento che si sta affermando in Agenzia, in attesa di una consacrazione in un documento di prassi, sgombra il campo da possibili dubbi circolanti fra le imprese beneficiarie circa l'applicabilità retroattiva delle nuove misure più favorevoli già ai crediti 2020.
Autore: La Soluzione srl 16 aprile 2021
Con la Legge di Bilancio 2021 è cambiato lo scenario, è una tematica che oggettivamente è stata messa in primo piano."
Autore: La Soluzione srl 16 aprile 2021
Via libera dell’Agenzia anche nel caso in cui i costi siano stati spesati a conto economico ma solo «in assenza di espresse disposizioni di segno contrario rilevanti ai fini fiscali» La svolta. Per la prima volta il Fisco, con un interpello ma non con una risoluzione, si pronuncia sulla possibilità di rivalutare marchi e know how spesati a conto economico.
Autore: La Soluzione srl 15 aprile 2021
Sono oltre 27 milioni di euro gli investimenti destinati a Startup e Pmi Innovative, finora agevolati attraverso il nuovo incentivo del Ministero dello sviluppo economico avviato lo scorso 1° marzo 2021. Nel primo mese di operatività della misura sono state, infatti, ammesse circa 1.688 operazioni di investimento per le quali sono state concesse agevolazioni per oltre 13 milioni di euro. La misura prevede la concessione di un credito d’imposta del 50% in favore delle persone fisiche che investono nel capitale di queste imprese, nei limiti delle soglie fissate dal regime de minimis. Gli investimenti presentati interessano prevalentemente imprese che operano nei settori dell’ICT, del manifatturiero e dei servizi di consulenza e ricerca e sviluppo. Le domande per richiedere l’agevolazione potranno continuare ad essere presentate al Ministero, attraverso la piattaforma online.
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